In un mondo, quello dei Search Engine, dominato da giganti americani come Google e Bing, può sicuramente sembrare strano ricordare il ruolo che alcune realtà tutte italiane hanno saputo giocare negli anni a cavallo tra il secondo e il terzo millennio.
Uno degli esempi chiave, quando si parla del Web Made in Italy, è sicuramente quello di Arianna, motore di ricerca italiano dalla storia interessantissima, oggi parte del circuito Libero.
La nascita del motore di ricerca italiano
Alle origini di questo esperimento tutto italiano, c’è la collaborazione tra Italia On Line (oggi Libero), l’Università di Pisa, i laboratori Olivetti e Ideare, una start-up pisana.
I motori di ricerca già esistenti ai tempi dello sviluppo di Arianna, come Lycos e AltaVista, avevano forti limiti nell’indicizzazione di pagine in lingua diversa dall’inglese, e l’idea alla base del progetto, guidato da Antonio Converti, era quella di colmare un importante vuoto presente nel web italiano.
Insieme ad Antonio Gulli e Domenico Dato, allora ricercatori dell’Università di Pisa, Converti fondò la start-up Ideare. Nasceva qui, insieme a Janas di Tiscali e Supereva di Dada, il motore di ricerca Arianna, che si trasformerà rapidamente nel search engine italiano più utilizzato insieme a Virgilio.
Grazie all’integrazione con i servizi di Libero, ai tempi una delle pagine più visitate dal pubblico italiano online, Arianna si afferma sin dagli esordi come motore di ricerca affidabile e popolare.
Nel 1998, il sito offre due nuove sezioni, dedicate alle aziende e al neonato mondo dell’e-commerce. A inizio millennio Arianna abbraccia rapidamente la rivoluzione che trasforma i motori di ricerca da semplici indici di pagine web a veri e propri strumenti per navigare al meglio su Internet, alla scoperta di contenuti sempre nuovi e, soprattutto, di qualità.
A partire dal 2000, seguendo il trend introdotto dal motore AltaVista, Arianna offre agli utenti la possibilità di ampliare la ricerca: insieme alla classica Web Search, vengono aperte le sezioni dedicate a notizie, immagini, video e shopping.
Antonio Gulli stima che l’indice di Arianna comprendesse oltre 100 milioni di pagine web, mentre la ricerca shopping permetteva già all’utente di comparare i prezzi dei prodotti, una funzione assolutamente pionieristica per i tempi.
Furono questi punti di forza e qualità che permisero al motore di ricerca italiano di essere notato anche oltreconfine: prima di sviluppare Bing, Microsoft propose infatti agli azionisti l’acquisizione di Ideare.
Inutile specificare che, se fosse andata in porto, l’operazione avrebbe probabilmente fatto del know-how italiano la base per il motore di ricerca Microsoft che oggi viene utilizzato quotidianamente da milioni di utenti nel mondo.
L’integrazione con libero
Con l’acquisizione di Infostrada da parte di Wind, Arianna diventa il motore di ricerca principale utilizzato nei servizi del gruppo. L’integrazione con Libero si concretizza poi ulteriormente con il renaming del search Engine nel 2003: da Arianna a Libero Ricerca.
Nello stesso anno, il suo indice viene ampliato con i risultati di Google. La storia di Arianna finisce progressivamente nel tempo, con i numerosi restyling del sito Libero che, dal 2016, per una strana ironia della sorte, finirà per adottare come motore di ricerca proprio il nuovo search engine di Microsoft: Bing.